SE IL FILM INDIANA JONES CONQUISTA TAORMINA, MENO HARRISON FORD CHE LASCIA I NUMEROSI FANS SOTTO IL SOLE ED I FOTOGRAFI SENZA PAROLE, MA “A THOUSAND AND ONE” COMMUOVE E CONQUISTA IL PUBBLICO

 

Folla oceanica per la prima italiana del nuovo film della serie Indiana Jones al Teatro Antico di Taormina;

Si vocifera e dichiara annullato il Blue Carpet del mitico Ford last minute, per sovraffollamento di fan intorno alla piazza o non meglio noti “motivi di sicurezza”, mentre Ford si degna di salutare il pubblico sul palco del Teatro Antico, facendosi aspettare ancora due ore. E dunque scriverò poco sul film che, sicuramente, sarà campione di incassi al botteghino, ma che in sostanza mette troppo carne al fuoco tra computer grafica e favola a sfondo storico fantascientifico con la Sicilia in fondo al film, falsificando persino l’Orecchio di Dionisio, ma tutto va bene quando passano le immagini del filmone che schiantano, con la classica potenza del film americano a tutto tondo prodotto dalla Disney

Presenti invece Teyana Taylor e A.V. Rockwell con il bellissimo film “A thousand and one”

Taormina è gremita di stranieri e curiosi che si riversano al teatro antico solo in occasione del glamour, e questo non è assolutamente in sintonia con un Festival che annuncia grandi ripartenze, deludendo, mentre la sorpresa resta  gli scoppiettanti fuochi d’artificio intorno allo schermo che proiettava immagini di Indiana Jones davanti al mare della Sicilia;Simpatico Il presidente di Walt Disney Italia Daniel Frigo che ha salutato sul palco i centinaia di bloggers, influencer e youtubers accorsi da ogni parte del mondo.

Nel pomeriggio di ieri gremita la masterclass di John Landis, in programma alle ore 18:00 a Casa Cuseni. Il re della commedia ha parlato del suo percorso e dei film che hanno segnato la sua carriera e del il suo stile: a tale proposito è in corso alla Casa del Cinema di Taormina fino al 1° luglio, una retrospettiva dei suoi film più belli e di quelli scelti da lui (film tutti visti e rivisti e per i quali non occorreva la presenza di Barret  per la selezione, poiché non sono certo una novità o una retrospettiva a tema)

Personalmente mi perdo nel bellissimo film “A thousand and one”. Un’opera già premiata al Sundance Film Festival, che vede la Taylor nei panni di una donna libera e impenitente che rapisce un bimbo di sei anni dal sistema di affidamento per recuperare il senso di una casa, identità e stabilità con le difficoltà di una metropoli, New York, in rapido cambiamento.

In “A Thousand and one’ la famiglia è il punto focale del cambiamento in una Harlem che schiaccia gli uomini in periferie improponibili (interpretato dalla bravissima cantante Teyana Taylor), donna dal carattere forte e deciso, delusa della sua stessa vita e dalla solitudine della lotta quotidiana, la donna si personifica nel bimbo e nel bisogno d’amore dello stesso ed in un impeto di passione rapisce Terry, di sei anni, quasi lo chiede lui, con la sua pressante richiesta di amore, portandolo via dal duro sistema di affidamento nazionale. Insieme, madre e figlio si aggrappano l’uno all’altro nel tentativo di trovare un senso di appartenenza, identità e stabilità in una New York che sta cambiando rapidamente, ma che vessa uomini e donne che anche loro possono cambiare;

La prima opera della regista A. V. Rockwell, A Thousand And One, ha avuto la sua anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2023, dove ha vinto il Gran Premio della Giuria nella categoria Drama. In Italia, il film arrivato alla 69° edizione del Taormina Film Festival, sarà in sala già dal 29 giugno con Lucky Red. Celebrando il valore della famiglia come unica ancora di salvezza in un mondo che si evolve e sembra ignorare le vite più vulnerabili, il film ridisegna un mondo senza nulla ma forte e dinamico basato sulla essenzialità dei valori anche l’unico che ha il potere di sopprimere per sempre il brutale e l’orrendo impietoso mondo moderno.

Quando Inez si ricongiunge a lui, Terry è un bambino spezzato, già mezzo distrutto dal sistema di affidamento. Qualcosa, nel suo modo dimesso e triste di proclamare che l’abbandono sia inevitabile colpisce profondamente la donna che ha già vissuto la stessa esperienza scatenando i ricordi personali della sua infanzia.

Inoltre sono gli anni Novanta: la città intorno a loro, e in particolare Harlem, si sta trasformando in uno spazio che non sembra più casa. Questo viene catturato visivamente attraverso l’abile e empatico lavoro di ripresa di Eric Yue, ma anche attraverso il paesaggio sonoro intorno all’inquadratura, che si evolve dall’animato frastuono di una comunità al rumore più duro e meno accogliente dei lavori di costruzione con una colonna sonora struggente e potentissima di Gary Gunn, il tutto appositamente orchestrato per portarci a un devastante impatto emotivo nell’atto finale. Il finale non voglio svelarlo Ma porre un interrogativo? Inez è la vera madre del bambino o una donna che è madre nelle radici profonde del suo essere, se esser madre significa amare sino a morire. Direi che mi colpisce la vittoria di Lei su un mondo in decadenza che è la vittoria del figlio quando inizia a capire cosa è il sentimento. Rockwell fa il suo debutto come regista nel suo primo lungometraggio dopo aver realizzato una serie di cortometraggi (tra cui The Gospel, con Alicia Keys, presentato al Tribeca), un video musicale per Zara Larsson e un episodio della serie televisiva Boomerang. Ha anche diretto spot pubblicitari, inclusa una pubblicità per il Super Bowl con Serena Williams. “Penso che il progetto abbia raggiunto un punto di svolta quando ho iniziato a rendermi conto che le comunità di colore venivano prese di mira in modo specifico – racconta in un’intervista a WWD – e sembrava che non stessimo solo migrando verso nuovi quartieri, ma che fossimo stati espulsi completamente dalla città”, aggiunge. “Vedere le famiglie sfollate e vedere l’impatto di ciò è davvero ciò che mi ha spinto a raccontare la storia che diventa la storia di Terry e Inez”.

Teyana Taylor ha recitato invece in film come Il principe cerca figlio, The Trap, Madea’s Big Happy Family, The After Party e Brotherly Love.

“Sapevo solo che era lei la persona giusta – continua Rockwell – sapevo che poteva darmi qualcosa che non avrei trovato nella tradizionale attrice di Hollywood, perché penso che la storia di Inez provenga da un luogo così crudo, personale, da donna di strada. Avevo bisogno di quell’autenticità e avevo bisogno di qualcuno che conoscesse questa donna nella vita reale e potesse connettersi con lei in modo reale.

Rockwell, che attualmente vive a Los Angeles, ha tessuto con delicatezza e potenza un film ricolmo di gioie nella drammaticità di un racconto.

“Come regista esordiente – afferma – come qualcuno che vuole avere una carriera molto lunga, continuo a incontrare persone, sono ancora in contatto con le persone. Sono entusiasta delle porte che si apriranno per me mentre continuo il mio viaggio cercando di raccontare storie davvero fantastiche”.

Il film, sviluppato presso i Sundance Labs, è prodotto da Julia Lebedev, Rishi Rajani, Eddie Vaisman, Lena Waithe e Brad Weston.

“I laboratori – conclude Rockwell –  sono stati di grande supporto e hanno creduto nella mia visione, ma i programmatori e tutti al festival hanno fatto la stessa cosa. Mi sento molto fortunata di aver avuto il supporto della produzione e dello studio per portare questo film nel mondo.

Ieri sera al teatro anticodi Taormina sono arrivati Bella Thorne e i protagonisti di “Influential Shorts”: insieme a lei vi erano i talent e influencer Adriana Lima, Khaby Lame, Eva Vik e Leaf Lieber.

Vi era grande attesa per gli influenzer  sul Blue Carpet di Piazza IX Aprile di un cospicuo cast di talent e stelle internazionali dei social media: sul palco sfileranno tutti ma per me  Bella Thorne, Adriana Lima, Rita Aldridge, Eva Vik, Amanda Cerny, Leaf Lieber, Gavin Mills, Yasen Zaten Amour, Connor Boru, Sam Blythe, Gayaneh Lara, Vincent Stuart e Maram Taibahnon mi hanno impressionato per nulla e neppure il pubblico che si è dato alla macchia. Dirò in modo autentico che anche io dopo una resistenza spietata cercando di capire che significassero queste nuove proposte, non ho resistito al pressapochismo. Il cinema non puo’ essere fatto da influenzer e fenomeni da barraccone e comunque non era il Teatro Greco il sito adatto per proporre eventualmente nuovi modi di approccio al cinema. Si sono offese le pietre ed i capitelli del teatro…poichè non si poteva cadere così in basso.

Insomma il Festival si rileva una accozzaglia di cose, messe insieme da una voglia di impressionare…senza portare reali presenze turistiche e senza incoraggiare il mondo della cultura, ma per fortuna sono altre le cose che a Taormina stanno attraendo turisti e curiosi: la bellezza di una natura esplosiva e fantastica e luoghi che sembravano dimenticati dalla incuria che stanno tornando a essere ridenti e visibili anche sino a tarda sera come il fantastico parco di Taormina che sfida nella notte tutti i sogni possibili ed è esso stesso testimonianza che siamo esistiti ed esisteremo. E’ questa è la vera eternità.

La kermesse continua sino al primo luglio e perciò siamo fiduciosi che possibili stelle riempiranno il nostro fantastico cielo.

 

Anna Maria Mazzaglia Miceli

 

 

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