Oh mia bella mascherina

Vi racconto una storia assurda..la mia e la vostra affinché tutti sappiano LA VERITA’

Premetto che non sono negazionista e cioè che credo che esista il Covid 19 e che sia particolarmente resistente, ma non credo nella adozione di alcuni orpelli che stanno diventando anche e solo moda e non credo ancor piu’ se applicati ai bambini. No ragazzi non è la mascherina di carnevale, ma quella che ci obbligano ad indossare quando anche camminiamo all’aria aperta. In altri termini credo che con o senza mascherina se vi sono infetti che hanno capacità di contagiare il flusso del virus infetto resta nell’aria…puo’ colpire capelli oppure una mano …o altro e walà me lo porto a casa e forse mi salvo curandomi… oppure no. Dipende dalle mie altre tante patologie! Durante il famoso lock down ero in ospedale …il Professore mi fece vedere un filmato di goccioline che restavano nell’aria se starnutiva un infetto, ma io ero in isolamento non per Covid, ma per una altra grave patologia per cui ho subito interventi. Isolata in una stanza, gli infermieri avevano paura di me e volevano quasi che dormissi con la mascherina e ricordo erano tutti coperti. Chi curava la mia condizione psichica? Isolamento ed operazioni? Nessuno! avevo un medico che lottava con me un professore di grande ingegno che è oggi ancora il primario del reparto generale di chirurgia di Patti, il Prof. Fabio Crescenti, uno che la notte non dormiva per sapere come aggredire e togliere del tutto la patologia di cui ero affetta che mi esponeva costantemente alla setticemia. Era ed è come mio nonno un passionario medico dedito a curare in Ospedale non covid, e nessuno, intendo la grande burocrazia medica si è mai preoccupata di semplificargli la strada. Noi avevamo pero’ lo stesso intento la guarigione. Non importa se poi moriro’ e quando ma il Covid era la nostra dannazione perché nessun altro malato esisteva e Lui operava in condizioni limite con infermieri pochi, con accorpamento di reparti con infermieri che avevano 35 pazienti. Io mi facevo piccola chiamavo il meno possibile cercavo di lavarmi sola a quattro piedi…perchè vi erano altri piu’ gravi di me. Ecco come il Covid ha coperto tumori, setticemie, malati di reparti di chirurgia vascolare anche terminali e la notte era un lungo lamento senza fine, così mi dimenticavo di tutto e la mia luce era il Professore e poi anche il Dott. Salvatore Lamberto uno dei migliori interventisti in tac. Che dire? Eppure… eppure questi talenti venivano osteggiati in richieste semplici come se salvare una vita significava essere rompiscatole. Dappertutto si discuteva solo e soltanto di Covid 19…Una infermiera mi disse un giorno “lo sa che fuori non si puo’ fare la spesa?” …Risposi sì fuori… qui ci siamo noi non infetti…che aneliamo un sorriso, ma erano sempre stanchi e molto terrorizzati. A me restava un cellulare dal quale seguivo le notizie e poi cercavo film canzoni e sopratutto Dio. Mentre la stampa di regime ossessionava ed impauriva. Fuori dalla finestra mi arrivava una fronda di albero, un palazzo, il silenzio e quando uscii apprezzavo gli azzurri ma non ho mai dimenticato le voci di dentro. Eravamo tutti in attesa di giudizio…in attesa di gioia in attesa di un sospiro. Le strade erano deserte e non una frase mi riscaldo’ mai…Caro mio Covid, compagno della mia sventura …..seppellita dalla mascherina avevo fame di aria oltre che di sogni e così studiavo quando stavo meglio. Non capivo perché Stefano Montanari veniva perseguitato quando parlava di «Mascherine dannose» un nanopatologo che affermava: che «La mascherina non è in grado di fermare nulla. Se una persona è malata e con le goccioline di saliva butta fuori i virus che si trovano all’interno della gocciolina. Ma se io non ero infetta, potevo pensare che quella mascherina mi proteggeva dai virus che ballava fuori dalla gocciolina di saliva? ma sono una quantità infinita, sono miliardi di miliardi per metro quadrato di marciapiede, e quindi dovevo solo illudermi che mi salvavo. Ma ero consapevole che il mio problema non era il Covid. Le mascherine per i non malati non servono a nulla invece i malati dovrebbero buttarle ogni 3 minuti, ogni minuto, perché sono già piene di questi virus, ma non lo fanno anzi quando ero in ospedale ne avevo una e solo alla quinta operazione mi portarono il completino comprensivo…..Ci sarebbe da ridere o da piangere? Non lo so fate voi e poi fuori ovunque andavo mi regalavano mascherine…si perché poi vi era la proroga dello stato di emergenza ma della mia di emergenza non era interessato a nessuno.

Claudio Messora ha intervistato Stefano Montanari piu’volte e lo stesso ha affermato «Quando respiriamo emettiamo del vapore con cui bagniamo la mascherina che diventa un terreno di coltura gradevole per virus, batteri, funghi e parassiti che stanno nell’aria. Questi si appiccicano alla mascherina, quindi noi li respiriamo per tutto il giorno e Mentre noi respiriamo, espelliamo anidride carbonica che è lo scarto del nostro metabolismo. Non avendo una respirazione libera, con le mascherine davanti, l’anidride carbonica rientra in circolo nel sangue e va a finire nelle cellule». Forniamo noi stessi alle nostre cellule lo scarto di cui hanno cercato di liberarsi. «Questo porta ipercapnia, cioè un accumulo di anidride carbonica nel sangue con conseguente acidosi. Una condizione di questo tipo è l’ideale per certe malattie, come quasi tutti i tipi di cancro». Ah gia’ il cancro…e chi se ne fregava del cancro…dei laboratori chiusi…chi?

Dunque se la porto ogni tanto ok ma se faccio sport o corro con la mascherina posso avere dei danni fisici. Report ha trattato male Montanari dicendo che le sue erano fake news! Oh mia bella informazione ma io non sono una qualunque sono una testimone vera reale, una che ha visto, sentito, patito e che ora vuole solo salvare i veri malati…quelli che ancora vivono dimenticati in un Ospedale che è considerato di serie B…ha mica Covid? No malati …di cancro? Di reni, con le gambe tagliate, di polmoni…ma sono residui sono cose, sono non oggetto di interesse perché moriranno di altro e non di Covid.

Pensate a me in ospedale con le flebo e la mascherina che mi creava uno stato di ansia asfittica…cercate di vedermi non solo di immaginarmi.

Basta equivoci su tante cose, proprio a partire dalle mascherine. Ora siamo in estate una estate diversa e cosa faccio non devo respirare ancora? La porto per rispetto agli altri ma se devo prendere il Covid arrivera’ come tutte le altre malattie mi dannerà oppure sarà una influenza oppure colpira’ i miei polmoni…Ma si può vivere così mentre ho perso famiglia lavoro e tutto?

«In estate non vanno utilizzate», afferma Tarro. «Diventano nocive perché inducono ipercapnia, cioè aumento pericoloso dell’anidrite carbonica. Allora ecco che bisogna staccare la spina a una informazione ansiogena e ipocritamente intrisa di appelli a “non farsi prendere dal panico”. Quasi nessuno ci dice che se non ci ammaliamo è grazie al nostro sistema immunitario». Questo sistema «può essere compromesso – oltre che da una inadeguata alimentazione e da uno sbagliato stile di vita – dallo stress, che può nascere anche dall’attenzione verso notizie allarmanti». Tarro ha anche spiegato come non abbia senso imporre la quarantena di 15 giorni a chi risulta positivo ai test sierologici.

Mi pare un’idiozia immane. Chi ha sviluppato gli anticorpi, cioè le IgG, è guarito: vale a dire che non può né essere infettato e tantomeno infettare. I tamponi, per giunta, non sono attendibili al 100%”.

Sono sempre di meno le persone che vengono ricoverate e che finiscono in terapia intensiva. Secondo Tarro questo dipende sia da un indebolimento del virus sia dal fatto di aver capito che cura somministrare ai pazienti.

Si è capito che nei casi peggiori i polmoni non vengono colpiti da polmonite interstiziale, bensì da tromboembolie che vengono trattate con l’eparina a basso dosaggio nei casi estremi. Per non parlare delle cure farmacologiche: oltre alla sieroterapia, vi è l’impiego dell’idrossiclorochina, che è egualmente un fluidificante”.

Tarro è quindi a favore dell’idrossiclorochina, farmaco che recentemente Trump ha ammesso di prendere in via precauzionale ma che è stato bloccato dall’Oms.

Tarro inoltre riporta uno studio sugli asintomatici pubblicato su PubMed

Hanno scoperto che un soggetto, positivo al Sars CoV2 ma asintomatico, è entrato in contatto con 455 persone sane. Ebbene, nessuna di queste ha contratto il virus. Quindi l’asintomatico non è infettivo per gli altri”. Le goccioline sono elemento di trasmissione dell’infezione. Però bisogna distinguere da caso a caso. Per esempio, per chi starnutisce o tossisce, è chiaro che queste goccioline possono propagarsi per circa un metro. Ma se consideriamo il caso di persone che dialogano normalmente, ad una distanza di circa 20 cm – come del resto è scritto in ogni manuale di microbiologia – non avviene alcun tipo di contagio. Poi occorre considerare anche la carica virale: nei momenti in cui essa è al massimo, allora occorre più cautela. Ma ora che il Sars CoV2 non ha più questa carica così potente, si può stare tranquilli e non abbandonarsi a psicosi che, onestamente, credo non abbiano ragione di esistere”.Insomma domando potro’ vivere un attimo di pausa?

No non posso! in questa tristezza immensa una mia cara amica si è suicidata ed altre persone muiono di fame, altri suicidi ogni giorno e la societa’ è diventata cattiva e manipolata…forse moriremo tutti psichicamente defraudati da noi stessi e da cio’ che eravamo prima.

«Iniziamo a dire le cose come stanno: dobbiamo capire che il virus passa attraverso le mascherine. Il virus è infinitamente più piccolo di quelli che sono i filtri che si possono creare. Io adesso non uso la mascherina e l’ho usata sempre pochissimo. Solo in presenza di persone più deboli», ha iniziato così il dottor Bacco. «Certamente in ambiente sanitario, soprattutto quando certe cose non si conoscevano, è stato anche utile utilizzare la mascherina. Oggi però ha un effetto assolutamente paradossale», ha specificato Il medico e ricercatore ha spiegato che l’uso della mascherina «impedisce l’immunità di gregge che invece in questo momento andrebbe assolutamente favorita». Ma non solo, il suo utilizzo spesso avviene in modo errato:«Andrebbe cambiata in continuazione perché all’interno si creano dei terreni di coltura che sono più belli di quelli che abbiamo noi in laboratorio». «Quando voi portate questa mascherina, soprattutto se la tenete per molte ore, si formano tanti di quei microrganismi, virus e batteri all’interno che poi inalate quando fate ampie respirate», ha detto il dottor Bacco

E allora io, IO persona, soggetto, uomo donna chi sono? Sono diventata nulla trasparente, piena di errori…si per tutti restano solo gli errori per cui dovrei chiedere scusa. Covid risparmiami e non fare brutti scherzi proprio ora che è estate perché una piccola rivincita mi occorre…..«Cerchiamo di essere seri, la mascherina in questo momento assolutamente no. Tranne quando ci avviciniamo a soggetti malati o con difese immunitarie basse, come gli anziani». Ehi un attimo..ma io ho le difese immunitarie basse e non sono di primo pelo…allora state attenti a me avvicinatevi con quella cautela con cui si tratta l’anima delle persone…..e la mascherina lasciatela a casa perché ho bisogno di vere i vostri sorrisi. Oltre al corretto utilizzo è importante anche capire quali sono davvero efficaci: «La maggior parte non servono assolutamente a niente, tipo le mascherine chirurgiche. La mascherina più significativa è una banalissima N95, o la versione americana KN95, o la FFP2 senza filtro da usare solo in quei minuti in cui siamo a contatto con soggetti deboli. Queste possono sicuramente filtrare dei microrganismi che potrebbero potenziare l’azione del virus. Ma per il resto assolutamente no». La mascherina oggi e’ diventata il simbolo di chi si è arricchito. Col tempo scopriremo tutto per chi ci sara’

.Ma allora la mascherina è un trattamento sanitario obbligatorio? E se così fosse mi ha potuto generare uno stress psicologico in una stanza dove non c’era nessuno se non io stessa? Dimenticavo sono un avvocato…e ricordo

In materia di trattamenti sanitari obbligatori la disciplina fondamentale deve ravvisarsi nell’articolo 32 della Costituzione che al primo comma affida alla Repubblica il compito di tutelare la salute considerata «come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività», disponendo inoltre al secondo comma che «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». La Costituzione conferisce al legislatore il potere di imporre trattamenti sanitari obbligatori, pur stabilendo al contempo delle condizioni che devono essere rispettate affinché un trattamento sanitario obbligatorio possa considerarsi costituzionalmente legittimo. Un trattamento sanitario obbligatorio per essere costituzionalmente legittimo deve essere previsto da una legge (riserva di legge), deve essere determinato (non sono ammissibili trattamenti sanitari obbligatori che non siano previsti in modo sufficientemente preciso dalla legge), non deve essere pregiudizievole per la salute del soggetto che vi è sottoposto, deve avere come finalità la tutela dell’interesse della collettività alla salute e inoltre la legge che lo impone deve osservare il limite del rispetto della persona umana; nel caso di trattamenti sanitari obbligatori che prevedano il ricorso a misure coercitive di assoggettamento dell’obbligato al trattamento, si è posto in dottrina il problema se per tali trattamenti, nei quali il fine della coercizione è di tipo sanitario, debba trovare applicazione esclusivamente l’articolo 32 oppure anche l’articolo 13 della Costituzione, ove la soluzione preferibile pare essere quella che richiede l’applicazione delle garanzie costituzionali in materia di libertà personale. Imponendo l’esigenza di tutelare la salute collettiva, si permette di rendere legittimo un trattamento sanitario obbligatorio; e dove sta il limite del rispetto della persona umana. Ok si e poi come si concilia tutto questo frastuono con La legge 22 maggio 1975, n. 152, recante «Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico», all’articolo 5, dispone che «È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. Il divieto si applica anche agli indumenti. È in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.
Il contravventore è punito con l’arresto da uno a due anni e con l’ammenda da 1.000 a 2.000 euro. In sostanza, le misure antiterrorismo (citato decreto-legge n. 144 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 155 del 2005), rendono più severa la novellata legge n. 152 del 1975, che proibisce di circolare in luoghi pubblici con il viso coperto: la pena passa da sei mesi o un anno di reclusione a uno o due anni di reclusione e all’ammenda da 1.000 a 2.000 euro. Su questa disposizione si è formato anche un orientamento giurisprudenziale, che ribadisce la necessità di tutelare l’ordine pubblico con misure atte a evitare occultamenti o travisamenti di identità, anche per scongiurare atti di terrorismo internazionale mentre si obbligano persone a travisare o a mascherare la persona umana, in modo da impedire o da rendere difficoltoso il riconoscimento, ricomprendendovi specificamente i particolari indumenti indossati. In questo contesto di “iper-legiferazione” c’è un elemento che pare essere stato completamente dimenticato: il precetto penale. E sono due le norme fondamentali che impongono tali restrizioni:

anche l’art. 85 del Testo Unico di legge sulla pubblica sicurezza (R.D. n. 773 del 18 giugno 1931), che così recita: “E’ vietato comparire mascherato in luogo pubblico. Il contravventore è punito con l’ammenda da L. 100 a 1000. È vietato l’uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico… Il contravventore e chi, invitato, non si tolga la maschera, è punito con l’ammenda da L. 100 a 1000.” l’altra, un po’ più dettagliata, è l’art. 5 della L. n. 152 del 22 maggio 1975 che abbiamo visto prima e il Ministero della Salute, nella pagina Web appositamente dedicata a fornire chiarimenti sulla natura del Covid-19, scrive: “Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette”. Non si tratta, quindi, di un virus che aleggia libero nell’aria e, d’altronde, ad oggi non ci sono protocolli sanitari che chiariscono come l’uso delle mascherine in luoghi aperti e non affollati sia funzionale a prevenire la diffusione del contagio. Parrebbe, quindi, che indossare la mascherina in luoghi aperti non possa essere in alcun modo un “giustificato motivo”. Direi uno scenario alquanto sconcertante.

A questo punto, dovremmo chiederci per quale motivo tutti i pubblici ufficiali in servizio, che constatano la presenza di persone dotate di mascherine in luogo pubblico, non abbiano segnalato all’Autorità Giudiziaria tali notizie di reato, rendendosi a loro volta passibili del reato di cui all’art. 361 c.p.

Ma allora vi è istigazione a compiere reati?

Infatti, l’art. 414, comma primo, Codice penale, recita: “Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell’istigazione”.

Il principio dell’obbligatorietà dell’azione – che risulta ancora costituzionalmente previsto – è quindi scomparso? Ai Lettori e ai Magistrati il compito di rispondere.

Il nostro Governo riterrebbe l’utilizzo delle mascherine un “giustificato motivo”, idoneo a scongiurare un eventuale contrasto con i precetti penali sopra riportati, ciò non toglie che gli obblighi imposti alla popolazione siano stati precettati esclusivamente da ordinanze e decreti regionali, ovvero decreti ministeriali. E la riserva di Legge cosa è un indicatore di direzione?

Uno dei principi cardine del nostro Ordinamento è quello della gerarchia tra le fonti del diritto: esse non sono tutte di pari grado, bensì assumono importanza differente.

La legge costituzionale è all’apice della gerarchia, seguita dalle leggi statali ordinarie e, solo in seguito, da quelle regolamentari (sia di origine governativa, sia regionale).

La fonte superiore, chiaramente, prevale su quella inferiore e quest’ultima non può in alcun modo contraddire le fonti di grado superiore.

In definitiva, siamo stati ridotti nella paura da chi? Da un CTS fa vari DCPM? Dalla Televisione che a quasi reti unificate ci indicava come lavare le mani e come pulire la casa? Oddio io queste cose le facevo anche prima.

Ragazzi…a Voi le conclusioni? Viviamo in uno stato di diritto oppure in un diritto dello Stato? Perché cosi’ continuando moriremo tutti di paura di sgomento di fame e sopratutto i bambini …mai malati…perchè si preparano all’infernale distanziamento…perchè se avranno una febbricola potranno essere isolati? Perchè pare che nessuno conosca il trattato internazionale dei diritti del fanciullo? E come potremo mai stabilire se non lo sappiamo che un nostro figlio non muoia di asma che spesso non viene diagnosticata alla nascita? Siamo di fatti tutti deportati….no non sui famosi treni della morte …ma sul treno triste e lungo o breve di una esistenza infelice, mentre il Governo proroga fino al 30 Settembre lo stato di EMERGENZAAAAAA!!!!!!!

Non voglio pensare alle bare a chi è morto ed è stato bruciato né ai loro parenti…qualcuno dovra’ rispondere di omicidio? Non i medici morti da eroi e spesso i soli accanto al moribondo, ma a chi ha imposto un protocollo errato. Vi lascio pensare e dico che oggi morire di un virus si potrebbe se hai patologie, ma non salvare chi ha le patologie ed anche il Covid è gravissimo. Se quei morti avessero fatto l’eparina? Ce lo chiediamo mai perché sono tutti morti di Covid? No la mascherina no….di fronte a questo scempio Vi prego…niente mascherine e solo sorrisi.

Anna Maria Mazzaglia Miceli

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