SICILY INTEGRATION VILLAGE: IL MIRACOLO DEL… SICRONISMO COSMICO

La nuova Cinecittà a Catania con Alfredo Lo Piero e Vincenzo Mannino

Ma come mai Catania non è più la stessa? La trovo magica…mi fa tornare a vivere, sognare ed immaginare e non solo… mi racconta quella storia della Catania cinematografica che torna prepotentemente a voler essere il collante necessario visionario e vigoroso di tutti quei popoli che non sono rimasti fermi e muti innanzi a questo orrido coprifuoco, e al tempo fermo…imposto. Non siamo ancora morti per fortuna! ma per svegliarsi occorrono energie efficaci come quelle di Alfredo Lo Piero e del suo nobile folle amore per l’arte. Se c’è una cosa che non si può fare…. ecco Alfredo la fa… osa, vince….

Di Lui posso dire solo che è un audace nuovo figlio dei fiori che ama la vita e che insegna ai suoi bimbi i sorrisi, sì ma per essere questo fenomeno di “nature” cinetica e formidabile Alfredo ha scalato tutte le montagne…le sue… personali e lo ammiro perché è un autore deciso, forte, sensibile.

Lo conobbi tanto tanto tempo fa nella sua scuola di Via Etnea e lo rividi alla prima di “La libertà non deve morire in mare”. Perchè Lui non è solo regista e produttore, per fortuna, eh no….giovanissimo ha viaggiato per il mondo e studiato spettacolo, sin da piccolo, e dopo la esperienza romana per la sua formazione a bottega con i grandi maestri del cinema e teatro italiano ha iniziato una collaborazione con il produttore e regista Rai Gianfranco Bernabei (ospite al mio Festival di Messina le coincidenze a volte mi sorprendono). E cosi’ trae dal bellissimo film “La terra trema” del grande Luchino Visconti lo spettacolo teatrale “Benvenuta Provvidenza”, da lui scritto diretto ed interpretato che ha avuto gran successo di critica e un encomio da parte dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dal 2006 ha diretto con successo il centro artistico culturale da lui fondato A.L. Promozioni Eventi e Spettacoli, proponendo e sviluppando il progetto artistico del Centro Studi Laboratorio d’Arte e, nel 2008, con il maestro Stelvio Cipriani, propone CATANIA MUSICA PER IL CINEMA e nel contempo sviluppa la SCUOLA DI CINEMA A CATANIA, con collaborazioni incredibili dal montatore Claudio Cutrì, allo scenografo arredatore Giovanni Natalucci a Giancarlo Giannini, Elio Pandolfi, Carlo Giuffrè e i registi Castellari, Dario Argento, Giovanni Veronesi, Lina Wertmuller ed al mio amico direttore della fotografia Adolfo Bartoli, all production Manager David Pash, al make up Artist Pietro Tenoglio. E nel 2015 realizza quell’interessante docufilm FIGLI DEL SET” coprodotto con Carlotta Bolognini, figlia del produttore Manolo Bolognini. Nel film Lui si muove tra le figure mitiche del cinema: da Renzo Rossellini a Ricky Tognazzi a il grande Giannini, Danny Quinn, Saverio Vallone e Vera Gemma ed indaga attraverso i figli le figure dei padri. Il documentario fu l’anteprima del GiffoniFilm Festival del 2016 e nel 2018 arriva il film documentario forte struggente pasionario: “LA LIBERTA’ NON DEVE MORIRE IN MARE” selezionato al 64° Taormina Film Fest che vince il premio Speciale Ferrari De Benedetti e ad Amsterdam la nomination BEST DOCUMENTARY FUTURE agli AWARDS OLANDESI e al New Vision International Film Festival si aggiudica il premio come miglior documentario. Ma Alfredo ama la musica… e nel 2018 diventa il direttore artistico della SOUNDTRACK SICILY ORCHESTRA specializzata in colonne sonore. L’orchestra debutta al Teatro Massimo Bellini di Catania ed accompagna la presentazione del libro biografico “ENNIO MORRICONE INSEGUENDO QUEL SUONO” . Il 29 Luglio 2019 amplia l’orchestra a 90 elementi per accompagnare nella splendida cornice del Teatro Greco di Taormina il cantante americano JOHN LEGEND. Lui non si ferma e dopo averlo visto con i suoi 103 figlioli (scherzo) ho capito che ama la vita, lo attrae il mare.. Gli altri, per lui, non sono l’inferno e per questo adora l’Africa cancellata …anela a ciò che è occultato reietto respinto, dimenticato, perché da grande artista, vuole che gli uomini siano felici amici e sereni, collaboranti, non ama le frontiere; crede che l’arte sia il mistero della vita che si rigenera e così oggi so dove è stato Alfredo in questo periodo….. all’aria aperta, in campagna a ricostruire con i suoi fidatissimi collaboratori case e casupole.

Sono appena rientrata da un tempo lunghissimo e non ho più voluto scrivere… perché travolta da un destino ma non nell’azzurro mare….bensì reduce dallo squallore degli ospedali. Ma quando arriva l’invito di Alfredo per la conferenza è come un richiamo antico. Arrivo dunque in quel salotto della Via Etnea e gli occhi mi vanno su verso i balconi di Palazzo Mannino a quei violini suonano e mi comunicano il mai sopito incanto. Cammino come una ubriaca ed entro in un posto fantastico! il tempo si è fermato…..incontro il Barone Vincenzo Mannino, alto, bello un vero Signore, direi Il Signore degli anelli che si incrociano, colui che ha ideato con Alfredo il SICILY INTEGRATION VILLAGE, sì perchè il Barone è proprietario di ben 25 ettari e di 4.500 mq di fabbricati alle porte di Catania a ridosso dell’aereoporto. Terre che sarebbero state abbandonate anche se sono pieni di frutteti. Invece non so come si sono conosciuti questi due uomini diversi ed eccellenti …..si parlano…si incontrano ed ecco è nata la nuova Cinecittà CT. Alfredo dall’arte ha residuato la conoscenza dei mestieri, cosi’ interessanti per il mondo del cinema, ed il Barone ricorda la bisnonna Adele che aveva fatto costruire la Chiesa per accogliere gli orfani di guerra nelle case di campagna.

Ed allora eccolo il progetto: è la vita di due uomini che hanno capito che la ri-partenza passa attraverso la coltivazione dei campi, le cantine sociali, il verde il recupero di ciò che noi fummo e siamo con una rivisitazione attraverso l’arte e tutto diventa scuola lavoro, laboratorio di idee che si incrociano ma sopratutto accoglienza. Agricoltura falegnameria , edilizia, artigianato, arte, pittura scultura, musica cinema e teatro in una mescolanza che è nostra, in difesa dei diritti umani e nel segno della ospitalità e condivisione. Nel Progetto ardito e bellissimo vi è anche un sodalizio con la Cinecittà romana, Amnesty International, Medici senza frontiere e CO.PE (cooperazione Paesi emergenti) che si uniscono e fanno rete.

Pensate dal 1770 l’Azienda Agricola Mannino con i suoi alberi da frutto , gli agrumi, gli uliveti e i fichidindia trasmigra nel nuovo mondo colorato in cui rivivrà una Cinecittà della pace e della collaborazione, salvando anche tutti gli oggetti d’arte siciliani quelli dei mestieri, mentre i ragazzi che furono accanto ad Alfredo e cioè i migranti sono già al lavoro per il recupero del bello.

La natura insegna che cio’ che viene dall’Universo è puro spirito, idealità che non contiene il frastuono ma ha in sé nel modulo del silenzio il grido della resurrezione.

Lo storico del Cinema Sergio D’Arrigo sottolinea come il cinema sia stato siciliano e catanese e che provenga in Sicilia dalla tradizione asburgica spagnola. A Catania nel tardo 800 vi era l’industria dello zolfo che esportava in tutto il mondo lì ove sorgono le ciminiere, ma poi si scopri’ che lo zolfo si estraeva direttamente dalla terra attraverso tubi concentrici, immettendo vapore acqueo o acqua riscaldata e mentre in Francia i fratelli Lumiere, nel 1895 scoprivano il cinema la Famiglia Alonzo che aveva anche una compagnia di navigazione riconvertì la fabbrica dello zolfo in industria del cinema reimpiegando ben 500 persone cui ha dato lavoro e furono realizzati piu’ di 100 film. E allora è la memoria che parla

Tra il 1913 ed il 1916 a Catania non solo vennero girati “kolossal” del cinema muto che fecero molto effetto all’epoca, ma sorsero anche diverse case cinematografiche, come l’Etna Film, la Katana Film, la Sicula Film, e la Jonio Film. Anche il commediografo Nino Martoglio con una sua casa di produzione, la Morgana Film, insieme al grande attore Giovanni Grasso, produsse pellicole che divennero delle pietre miliari nella storia del cinema internazionale. Poi quella breve stagione d’oro improvvisamente finì…”
Al tempo in cui i Fratelli Lumière a Parigi davano,
dunque, le prime proiezioni pubbliche della loro straordinaria invenzione (la prima delle quali fu tenuta il 28 dicembre 1895 al Salon Indien del Gran Cafè), come dicevamo, la città di Catania stava vivendo una prospera stagione, sia economica, ma ancor di più, culturale.
Erano anche gli anni dei grandi scrittori da Giovanni Verga a Luigi Capuana, a Federico De Roberto ed allo stesso Nino Martoglio, solo per citare gli autori meglio conosciuti. Tanto i salotti quanto i teatri di Catania erano ben frequentati….non erano prese di assalto da quei giovani di oggi che non hanno mai nemmeno varcato la soglia del teatro Bellini. E anche Salvatore Fichera fece pervenire in Francia la richiesta di comprare il cinematografo o di essere informato sull’apparecchio. Ma già in città vi era questa voglia di fare cinema di uscire all’aperto e respirare la visione dal momento.

Nel 1897 si vedevano le prime proiezioni di ambulanti nelle piazze ma anche le prime riprese amatoriali di Catania. A quel periodo appartengono spezzoni di “Vedute di Messina e di Catania in movimento”, ad opera di appassionati di cui non è noto il nome
“Passeggio alla Villa Bellini” e “Una ricreazione di bambini alla Villa Bellini”
ed anche una “Eruzione dell’Etna”.

La “Società Anonima Editrice di Films, Etna Films”, del cavaliere Alfredo Alonzo, imprenditore nel campo dello zolfo e nell’esportazione della frutta secca, nonchè azionista di una società di navigazione investì tanto pur di sfondare nel panorama cinematografico mondiale, facendo venire da Milano una personalità già nota ed esperta, Giuseppe De Liguoro, in qualità di direttore artistico, regista – e a volte anche soggettista ed interprete – dei film di imminente produzione.
“…Quello che fece più effetto fu l’immenso stabilimento costruito in sei mesi nel quale lavorarono quasi 500 operai.
“Sarà il più grande d’Italia !” scrisse su un periodico un attore scritturato dall’Etna. Tutti i corrispondenti visitarono quella “piccola città” e ne scrissero. All’interno, oltre a quattro villini che ospitavano i vari uffici, vi erano numerose costruzioni e grande orgoglio erano i due teatri di posa: il più “piccolo” di m 20 x 18 e il più grande di 26 x 30 (cioè circa 900 mq di ampiezza, capace di ospitare le riprese di quattro diverse scene in contemporanea !). Poi camerini e saloni per gli attori e comparse; un’officina per i fabbri, una per i falegnami e una per gli scenografi; la sartoria; i depositi del legname, delle scenografie, del “mobilio” e di tutto il necessario per la ricostruzione degli ambienti, “in quantità straordinaria, di tutti gli stili, le epoche, le qualità”; un garage, con cinque automobili ed un autobus, e una scuderia con cavalli e carrozze. Ma non è finita. “La capitale della pellicola siciliana”, come la definì il direttore di un periodico milanese, disponeva anche dei laboratori tecnici per lo sviluppo, il lavaggio, la coloritura, la stampa, la revisione e il collaudo delle pellicole, e di una sala di proiezione “vasta ed elegante come quella di un gran cinematografo”. Addirittura un corrispondente scrisse di un castello a grandezza naturale. Il tutto immerso nel verde, tra viali, pozzi, fontane, sedili, laghetti e piattaforme all’aperto, naturalmente tutto da utilizzarsi nei vari films…”
“Nel dicembre
del medesimo anno 1914 quella vera e propria “città del cinema” fece uscire i primi film: “Paternità” e “l’Appuntamento” (o “Rendez-vous”), drammi strappalacrime diretti naturalmente dal De Liguoro, e programmati anche nelle sale della penisola, che vennero proiettati nell’elegante e prestigioso Cinema Olympia, in piazza Stesicoro. La possibilità di lavorare a più film contemporaneamente consentì all’Etna Film la produzione e l’uscita nel breve arco di pochi mesi di un numero considerevole di pellicole di tutti i generi, dalle comiche brevi (L’Istitutrice, Notte d’amore, La sportwoman, ecc. tutti del ’14), ai film drammatici, come “La danza del diavolo” (forse già del ’14), “La coppa avvelenata”, “Poveri figlioli !” , fino alle commedie (come ad es. Idillio al fresco) e a quelli di argomento militare (La guerra, Il nemico) tutti del 1915. Tutti riscuotevano grande successo e le loro proiezioni costituivano un vero evento.”

Le cronache dell’epoca raccontano che quando il già citato cinema Olympia proiettava pellicole dell’Etna Film, nell’antistante Piazza Stesicoro il numero di macchine e di carrozze era tale da bloccare tutta la circolazione. Alcuni titoli – Il cavaliere senza paura, Poveri figlioli!, Idillio al fresco – ricevettero anche l’onore di venir proiettati al Teatro Massimo Bellini (7 marzo 1915), durante una manifestazione di beneficenza. La società prese accordi anche con Luigi Capuana per la produzione di pellicole tratte dai suoi testi, ma in realtà non sembra siano mai stati girati i programmati film.
Ma la gigantesca società nel medesimo anno 1914 fece a quanto pare il passo più lungo della gamba, impegnandosi nelle riprese di un “kolossal” – Christus o la Sfinge d’Ionio– che nonostante il coinvolgimento di un elevato numero di attori e comparse in costume, l’ambientazione in esterni (nel mare di Ognina, alla periferia di Catania), e le ricche scenografie (venne costruita anche una nave antica) non riscosse un adeguato successo di pubblico. Questo insieme a tutti i problemi nazionali e internazionali provocati dalla Prima Guerra Mondiale, avrebbe purtroppo condotto all’improvvisa chiusura degli stabilimenti all’inizio del 1916.” Sull’onda del successo dell’Etna Film vennero fondate in quel periodo altre tre società cinematografiche catanesi: la Katana Film, la Jonio Film, e la Sicula Film, dell’avvocato Gaetano Tedeschi dell’Annunziata.” Ed ovviamente non possiamo tacere delle imprese del Principe Alliata.

Uomini coraggiosi, uomini di intelletto solo a questi dobbiamo il nostro essere siciliani colti, noi di una generazione che del valore capiva l’essenza.

E per quanto la politica successiva abbia poi insabbiato questo forte anelito so che esiste ed è vivo. Nel 2015 feci proprio alle Ciminiere, (Già gli Alonzo!) ostacolata dai quegli stessi politici che lo avevano voluto, un Festival di dimensione europea ma tutto impregnato sul cinema siciliano d’autore che non trovava distribuzione. Un cinema indipendente fantastico che coinvolse con entusiasmo i ragazzi della Università delle Belle Arti che in sette giorni portarono a casa un prodotto incredibile! il tema lanciato era “Catania in un minuto” si chiamava I ART SICILY EST FESTIVAL nel grande contenitore di I ART, che avrebbe portato in Sicilia la nascita di ben 30 Centri policulturali. Ben 150 film….ragazzi quanto rumore per nulla….Solo la indipendenza salva e se poi esistono politici intelligenti sono i benvenuti e solo che è diventato raro trovarne.

Oggi osservo che questa iniziativa meravigliosa e che dovremmo sostenere tutti, mi riporta alla ricerca del bello e mi fa pensare a Federico II, allo stupor Mundi, che aveva capito che il futuro erano le terre piu’ a Sud della Sicilia, tanto che alla sua corte vi erano anche gli Arabi ma si comprende il perché? appena incoronato Imperatore aveva dichiarato «Vivrò finché potrò condurre una vita nel rispetto dell’amore e del bene: accanto a me terrò uomini sapienti e ben istruiti nelle arti». La “corte di Federico”, dove si coltivava il diritto, la poesia e la filosofia naturale puo’ essere la corte reinventata di questo biondo siciliano che è Alfredo Lo Piero? Come lui, pur non essendo imperatore, vorrebbe. Con Federico vi erano cristiani d’Occidente, bizantini, ebrei e islamici. Venivano dall’Europa occidentale, dal mondo bizantino, dall’Africa e dal Medio Oriente. Anche Alfredo ama la contaminazione culturale. E come Federico fu il primo scienziato filosofo d’europa, Alfredo, ripartendo dalla natura, rifonda il divino nell’arte, la religiosità che non è religione ma la supera. «Fides enim certa non provenit ex auditu», sosteneva Federico. Non si può avere certezza delle cose solo per sentito dire. La certezza si raggiunge solo attraverso l’esperienza diretta che è, soprattutto capire profondamente cosa sia la vita intrisa di alta spiritualità. L’idea di Federico fu innovativa: costruire uno stato moderno fondandolo sulla conoscenza in tutte le sue declinazioni: giuridiche, letterarie e artistiche, filosofiche e soprattutto scientifiche considerando che l’economia debba svilupparsi sulla base della conoscenza e della produzione di nuova conoscenza nel mondo naturale (la filosofia giusnaturalista). Ovvero su quella che noi oggi chiamiamo vera scienza, di conseguenza, occorreva un luogo dove questa nuova conoscenza si potesse riprodurre all’insegna non della tolleranza ma della contaminazione culturale. Federico creò questo centro e lo alimentò fino al 1250 e sicuramente non vi era nulla di simile in Europa…forse eravamo troppo…..Poi il grande imperatore morì lasciando un grande vuoto e quel regno si dissolse. Perché? Perchè era troppo più in là di quanto si potesse immaginare. Resta il fatto che Federico II ha indicato una strada, ancora oggi valida. Quella della conoscenza. Vero nel tempo sono nate menti eccezionali ma non vi era un altro uomo che potesse essere così forte ed allora che fare? Dio mando’ sulla terra un non imperatore e un non statista perché solo i grandi ricreano e ripartono proprio dalla indipendenza del fare.

Sicily Integration Village è un polo di attrazione culturale siciliano nel cui ambito definire la storia o meglio la nostra storia dell’anima e dei sogni senza dimenticare gli altri.

Si farà sport (trekking, mountain bihe ed equiturismo), avrà una area museale e udite sarà la sede del Festival Internazionale del cinema del Mediterraneo per una grande immensa festa del cinema! ma che cinema? Un cinema di denuncia sociale e di impegno sociale attento alle frontiere e al confronto tra popoli e culture. Dal 2021 Alfredo Lo Piero è componente della Acicastello Film Commission ma c’è qualcuno che lo vorrebbe anche ad Ispica.

Parrebbe che questo sia troppo? NO! Lui è impegnato nella realizzazione di “BELLINI: IL MISTERO DI PUTEAUX con un cast internazionale e GIDEON , liberamente ispirato alla rocambolesca storia di vita del lottatore nigeriano Gideon Omoragbon.

Nasce unitamente e sinergicamente anche il progetto per un nuovo linguaggio SENSEXCHANGE PROJECT (www.sensexchange.it) (Vedere con le orecchie e sentir con gli occhi) per sceneggiare usando il suono e la luce per i disabili, così gli ipovedenti ed i non vedenti e normodotati assisteranno allo stesso spettacolo con identica percezione e lo stesso per coloro che non odono; questo riduce al minimo l’impiego di mezzi per rispettare cio’ che vogliamo oggi: rispettare la natura.

La inaugurazione del centro sarà ad Ottobre ma chi volesse vedere la tenuta e accedervi per gustare i prodotti della terra ed acquistarli in loco puo’ far visita da Venerdì a Domenica, prenotandosi (www.integrationvillage.com ).

Stupende ed in mostra a Palazzo Mannino le foto dei luoghi di Lucia Pulvirenti che lasciano intravvedere il lavoro già iniziato.

Presente alla Conferenza Stampa l’Avv. Francesco Ruggeri, console del Senegal, Mirko Miceli produttore e scenografo, Sergio D’Arrigo storico del cinema, Barbara Mirabella Assessore allo Spettacolo del Comune di Catania, Vincenzo Mannino il proprietario filantropo ed ovviamente il regista e produttore Alfredo Lo Piero, non ha potuto presenziare Chiara Sbarigia neo Presidente della Cinecittà romana, quella che conosco bene ma ormai invasa da studi televisivi, che giuro non avrà nulla da invidiare a questo posto immerso nel verde alla progettualità per tornare a un cinema verde del sociale giovane o antico, comunque fresco, come la bella anima di Alfredo Lo Piero un siciliano svedese arabo cosmopolita che ha nel cuore anche la fantastica musica di Battiato cui ha dedicato un commovente omaggio.

E noi siamo pronti Alfredo da messinesi arditi per raccontare la nostra Messina del cinema che tu conosci. Poi io che cerco un museo in cui trasmigrare cio’ che del cinema ho affinché non se ne perda memoria sarò felice nel donare opuscoli libri e molto altro.

Anna Maria Mazzaglia Miceli

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