ALLA SORBONNE UNIVERSITE’ PRESENTATO IL LIBRO di Calogero Galletta

Il libro di Calogero Galletta dalla Fondazione Mazzullo

all’Università della Sorbona ed al Centre culturel Italien di Parigi

Parigi. Dalla Fondazione Mazzullo di Taormina, il libro di Galletta approda a Parigi. L’Oro di Ity è stato presentato all’Università della Sorbona, a Parigi, sala Amphi Chasles in anteprima, nell’ambito del Festival Euromediterraneo dell’Arte e della Letteratura, ideato dal critico e giornalista prof Maria Teresa Prestigiacomo, presidente dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, unitamente al supporto del dr Gennaro Galdi, vicepresidente. Un vero successo di pubblico e di critica. Il libro è stato presentato, nuovamente il 25 giugno, pomeriggio, presso il Centro Culturale Italiano nella stessa capitale, nel quartiere degli intellettuali, nel quartiere latino di Saint Germain de Prés, alla presenza dello scrittore, della sua famiglia e di un qualificato pubblico, unitamente agli artisti espositori delle opere della mostra organizzata dall’Accademia stessa. Ospiti del Festival professionisti ed intellettuali. L’autore, nato in Francia ma di origini siciliane: Calogero Galletta, con il suo romanzo dal misterioso titolo L’oro di Ity , Collana i Salici ( Narrativa) Montedit Editore ha incantato il pubblico con le storie legate al romanzo che è anche di denuncia velata delle condizioni lavorative della Costa D’Avorio. Scrive il critico letterario e d’arte, la giornalista prof Maria Teresa Prestigiacomo nel recensire l’opera seconda dello scrittore: “L’interessante romanzo non è un noir ma il titolo stesso lo riveste di un alone di mistero che svanisce quando, dello scrittore, ne conosciamo il back ground, i suoi primi steps lavorativi che lo portarono, nella sua prima giovinezza (vedasi biografia di Galletta) alla sua prima esperienza lavorativa nelle miniere d’oro della Costa d’Avorio, ad Abidjan. Attraverso una scrittura fluida ed un’accattivante vena narrativa, l’autore, che, oggi, offre le sue risorse presso una Banca Internazionale a Lussemburgo, utilizzando il leit motiv della geologia, cui egli stesso è esperto, evoca contraddizioni, differenze di cultura e bellezza di un Continente che ha vissuto in tutte le sue sfaccettature, lavorando a stretto contatto con la gente del luogo. Carlo Agnetta, personaggio creato dalla fantasia dell’autore, ha, pertanto, un plafond autobiografico da cui l’autore si distacca, successivamente, per esercitare ed esprimere la sua vena di scrittore, alla sua seconda prova di Narrativa. Un racconto, quello di Agnetta e quindi dell’autore che è romanzato solo per la dinamica delle azioni che possono anche non susseguirsi come nella realtà si siano susseguite…Ma una cosa è certa ed è vera: l’autore, attraverso Henry, alla fine del romanzo, ci comunica, con enorme dispiacere, dello sfruttamento delle popolazioni locali, del furto delle risorse di quel Paese in nome di una cooperazione destinata a foraggiare i Paesi Occidentali, di una condizione subalterna di lavoratori costretti a prestare la loro opera senza un adeguato compenso, la morte di tanti uomini e bambini innocenti in nome di un facile profitto… L’oro luccicante da un lato e il giaciglio di una casa senza porta, con una stuoia per coperta, sul corpo, per la notte… Quel che è triste è l’apprendere che Henry aveva dovuto firmare un contratto in cui avrebbe mantenuto lo stretto riserbo su quanto avesse visto. A questo punto, si può affermare che il libro, oltre ad essere apprezzato per il linguaggio agile e semplice che lo rende scorrevole nella lettura, deve essere apprezzato per la sua valenza didattica che il messaggio di denuncia che l’autore veicola. Certamente, anche il personaggio di Henry ci lascia perplessi, ma ne giustifichiamo certamente il comportamento, considerato il fatto che non manifesta il suo coraggio di esprimere il suo vero pensiero: intendo dire quale fosse il vero motivo per il quale si fosse deciso a lasciare la Costa d’Avorio per un altro lavoro, in un altro Continente. Carlo….Henry…lasciarono quel Continente che luccicava d’oro, sì ma tra giacigli maleodoranti e un certo dottor Gilbert che curava i malati con i farmaci…scaduti…

Un romanzo, questo di Calogero Galletta, che al di là della storia o dell’autobiografia dell’autore, interessa per le profonde riflessioni che scaturiscono dalla lettura attenta delle pagine del libro: riflessioni su un Continente africano che la volontà politica dell’Occidente non ha inteso riscattare dalla sua atavica subalternità.” La presentazione del libro, a cura del critico letterario e d’arte, Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, è stata contraddistinta da un Diploma d’onore consegnato allo scrittore Calogero Galletta presso l’Università della Sorbona. Giorno 25 giugno, unitamente allo scrittore Calogero Galletta, un Diploma d’Onore è stato conferito ad Alessandra Maltoni il cui libro è stato presentato dallo stesso critico Maria Teresa Prestigiacomo al Centro Culturale Italiano, con altrettanto successo.

Biografia di Calogero Galletta

Calogero Galletta nasce in Francia il 7 settembre 1968.
Laureato in geologia nel 1993 all’università di Palermo, ottiene un master in prospezioni e sfruttamento minerario in Francia nel 1994.

Geologo specializzato nella valorizzazione delle risorse del sottosuolo, inizia la sua carriera in Costa d’Avorio in una miniera d’oro governativa.

Rientrato in Europa, collabora come geologo geotecnico per conto di un’azienda di grandi appalti pubblici dove mette a frutto la sua esperienza nella realizzazione di strade, autostrade e piatteforme industriali.

Sposato e padre di due bambini, oggi vive in Francia, lavora in Lussemburgo in una banca internazionale e continua a coltivare la sua passione per la geologia nei suoi libri.

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