RINO NICOLOSI IL PRESIDENTE DEI SICILIANI E IL SUO REGISTA

Al cinema Margherita l’anteprima del film di Marcello Trovato

“Rino Nicolosi il Presidente dei siciliani” è il film documentario del regista Marcello Trovato che ha voluto fare un omaggio, a venticinque anni dalla sua scomparsa, al politico acese che voleva riformare il modo di fare politica in Sicilia e che ebbe uno sguardo attonito ed innocente sulla evoluzione di una terra che sembra ancora  immobile, a distanza di anni, sotto la scure della mafia che si scontra con una bellezza attonita antica che ha un lamento intimo. Marcello utilizza le testimonianze, l’intervista a vari politici, ed a chi lo conobbe ed affida il profilo  al poco materiale rimasto nelle teche Rai. Ne viene fuori  uno spaccato straordinariamente intimo e fotografico su cui primeggia ed impera il modo surreale di vivere il cinema del suo autore. La lotta è magistralmente rappresentata traendo dalla tragedia greca due maschere bellissime che rappresentano il bene ed il male. L’una è una donna di cui mai si intravvede il contorno del  volto se non dietro gli scomposti capelli (l’attrice Rossella Caramma e l’altro il suo oppositore col volto mascherato (l’attore Agostino Zumbo)che è il controcanto amaro di chi domina nonostante il pianto della Madre Terra (La mafia diremmo? Si antica e nuova ricomposta nel ricatto)  quel male che insegue tutti. I due personaggi si stagliano nitidi vorrebbero primeggiare sono in alto e dominano un paesaggio mozzafiato che si estende fondo come l’anima della pianura sconfinata che ha un sussulto. Scorgo in questo film il pensiero dello stesso regista che vorrebbe quasi che gli eventi accaduti non esistessero e la sua visione fotografica dell’insieme e dei dettagli è pittorica suggestiva, certe volte, struggente. Nel film si legge Amore, l’immenso amore di chi ancor oggi si perde dietro i panorami e in quell’immenso che è la Sicilia del suo autore e di chi si rattrista che qualcuno abbia sporcato la visione pura dell’arte. L’utilizzo dei droni esalta tutte le visioni anche quelle girati in interno. Perché Marcello vola …Nel suo cinema non vi è nulla di statico. Lui vede e racconta e tutta la pellicola è intessuta di questi “voli ad angelo” descrittivi di una poetica della visione che, al di là della storia raccontata, è la visione del cinema di Marcello Trovato quando deve descrivere le sue origini stesse quelle di una terra dallo stesso superlativamente amata. Ma chi era Rino Nicolosi? Un uomo ed un politico che aveva compreso come doveva essere governata la Sicilia? Durante sei lunghi anni Nicolosi, tentò di vedere, dopo la uccisione di Piersanti Mattarella come la Sicilia potesse diventare un punto di riferimento nel Mediterraneo, cercando di liberarsi dalla morsa degli appalti controllati e aprendo la via ai contatti internazionali diretti  (lo si vede accogliere in aereoporto l’attuale re di Inghilterra), mentre si reca in Libia per far liberare dei pescatori sequestrati, tentando la via dello statuto che doveva essere modernizzato (e che ancora oggi è inattuato) ebbe idee  innovative e dinamiche. Ma certi voli o illusioni non si perdonano ai sognatori riformisti e così venne attaccato dal suo stesso partito quella politica democristiana  di sinistra che non gli concesse nulla in quanto corrotta che impedì la realizzazione del suo progetto, quello di rialzarsi da anni di persecuzioni mafiose con morti eccellenti.

Nemmeno le forti accuse di Giovanni Paolo II gli giovano e così venne coinvolto nello scandalo delle tangenti per la costruzione delle Ciminiere di Catania ed iniziò un calvario giudiziario ma ad ascoltarlo vi era un PM che comprende anche il suo dramma personale della malattia che lo porterà a una fine prematura: Se non ti faccio fuori con la lupara ti stringo nella morsa di una giustizia che non sarà mai giusta .Il presidente Nicolosi ha dovuto rispondere alla magistratura personalmente, per un meccanismo che era diventato il malcostume di un governo regionale e nazionale. La sua malattia non gli permise di chiarire a fondo la sua posizione e le sue responsabilità. E mentre la politica nazionale si organizzava, per uscire dal disappunto della magistratura, Rino ci lasciava, passando a miglior vita.

La sua terra, che non aveva voluto lasciare per incarichi importanti a Roma, adesso perdeva il proprio figlio ardito ed innovatore e con esso la speranza di ridisegnare ancora una Sicilia per i siciliani, per una pace sociale che tutti meriterebbero di avere, anche quei disabili che aiutò e da cui fu aiutato. Lo assisterà la fede una fede cattolica e cristiana che gli fa accettare la sua stessa morte.

Questo film è realizzato con pennelate di colore e di bianchi e neri in cui si tuffa il regista personificandosi con la storia stessa di Rino, condividendone le scelte la etica…soffrendo quando lo stesso soffre e salvandolo in una eternità che solo le menti supreme comprendono. Un drone segue la uscita dal Tribunale di Catania dell’unico Presidente dei Siciliani che sparisce nella luce accompagnato dalla nostalgica canzone dei Queen   “We Are The Champions “. Noi morti, noi immolati noi siamo i campioni di una resistenza che non potrà finire.  Ecco che ritornano i personaggi creati dalla fantasia del suo autore e le idee che si formano quando siamo piccoli. “Che cosa vuoi fare da grande?” Il Presidente dei Siciliani risponde Rino e…. tu che vuoi fare Marcello da grande? Io voglio raccontare di noi con la magia di un cinema che ci rende eterni…voglio raccontare la storia e le storie ma senza dimenticare che la vita vera è comunque SOGNO

Anna Maria Mazzaglia Miceli

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