Mourinho rivela: “Firmerei ancora per il Real Madrid”

Mourinho rivela: “Firmerei ancora per il Real Madrid”
Il tecnico del Chelsea parla del passato a Madrid: “Un’esperienza che ripeterei senza pensarci due volte. Cristiano Ronaldo? Non c’è più nessun rapporto, restano i ricordi: le sue reti mi hanno aiutato a vincere”

Josè Mourinho è un allenatore felice: è in testa alla Premier League con il suo Chelsea e ha un’armata sufficientemente forte da pensare di poter tagliare qualsiasi traguardo, in casa e in Europa. Ma se gli chiedete del suo passato, non rinnegherà nulla. “Se potesse firmerebbe ancora con il Real Madrid? ha azzardato l’emittente portoghese TVI. “Sì, senza dubbio”, la risposta dello Special One, che da Madrid non se n’era andato esattamente in buoni rapporti. Eppure… “E’ stata una esperienza che ripeterei, come uomo e come allenatore, senza pensarci due volte”.

NESSUN RAPPORTO CON CR7 — Quello che lega Mou alla Casa Blanca ormai sono i ricordi, e forse la speranza di incrociare i campioni d’Europa il più avanti possibile in Champions. Lo stesso accade con il vecchio pupillo, Cristiano Ronaldo: “Non esiste un rapporto con Cristiano Ronaldo – ammette Mou -. Lui gioca nel Real Madrid, io al Chelsea. Non ci incontriamo spesso, però ci sono i ricordi, quelli buoni e quelli meno buoni”. Il rapporto con il connazionale, insomma, è inesistente, ma questo non cancella le imprese del passato: “Cristiano è una macchina da gol, le sue reti mi hanno aiutato a essere campione, a vincere la Coppa del Re, la Liga e la Supercoppa. Probabilmente anche io ho aiutato lui. Insieme abbiamo fatto la storia, vincendo la Liga dei 100 punti davanti al miglior Barcellona di sempre. Cerco di conservare i migliori ricordi di Cristiano Ronaldo e gli auguro il meglio per la carriera, più in nazionale che nel club…”.

VITTORIE E COLLEGHI — Poi il giochino dei “se” si interrompe, Mou torna a parlare del presente: ” È la prima volta che non penso a quale sarà la mia prossima tappa, sono tornato nel mio posto preferito”. Una Londra che il portoghese adora, anche se l’anno scorso non gli ha portato alcun trofeo: “È atipico, ma è colpa mia – replica Mourinho con ironia -. È anche atipico, però, vincere sette campionati di fila, due in Portogallo, due in Inghilterra, due in Italia e poi uno in Spagna al secondo anno. E poi, nelle ultime due stagioni, le mie peggiori di sempre, sono arrivato a due semifinali di Champions, a una finale di Coppa del Re, ho vinto la Supercoppa di Spagna contro il Barcellona e ho chiuso secondo in Spagna e terzo in Inghilterra. Sono stati questi i miei due anni drammatici, ma la colpa è mia”. Mou parla anche del suo rapporto con gli altri allenatori, per esempio Wenger e Guardiola, in occasione dei Forum organizzati dalla Uefa. Non senza un pizzico di veleno: “Ci salutiamo, ci scambiamo qualche parola di circostanza, non ci sono problemi, non si va a questi appuntamenti per cercare di litigare. Però queste sono riunioni fra top club, ci vanno gli allenatori, ma alcuni sono top e altri no, è una grande differenza. Ci sono allenatori che hanno vinto due o tre Champions, uno, tre o cinque campionati e altri che nessuno li conosce…”. Forse un po’ più nostalgico, ma alla fine è sempre il solito Mou.

La gazzetta.it

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