ESTETICA ED ETICA DEL SETTANTESIMO FESTIVAL DEL CINEMA INTERNAZIONALE DI TAORMINA: DI CHI LE RESPONSABILITA’ DELLE SCELTE?

 

Taormina. 8 Agosto 2024.

A distanza di tempo, mi interrogo sull’estetica e sull’etica del nostro 70° Festival internazionale del cinema di Taormina e non ho ancora capito nulla ma tanti sono gli interrogativi che ho. Ci sono vuoti allucinanti. Poi è facile dire “Ma tutto sommato il Festival c’è stato e, comunque, anche se non al top salviamo ciò che di buono abbiamo visto. E mi chiedo perché abbiamo visto qualcosa di buono? L’Assessore Elvira Amata addirittura afferma che “si è alzata l’asticella nella programmazione al Palazzo dei Congressi”. Ed afferma di essere felice di aver pregato il Direttore artistico Marco Muller di voler accettare la direzione, Lui che invece vuole assicurato da Taormina Arte “una scelta precisa nella organizzazione” del Festival. Giuro che mi sono confusa. Perché Sergio Bonomo che è il Commissario Straordinario di Taormina Arte afferma che la programmazione ed organizzazione del Festival dipende dal suo direttore artistico che si assume le relative responsabilità. Pare che infatti Muller non vuole tornare a Taormina per la direzione artistica finchè “gli organizzatori, la Fondazione Taormina Arte, non scelgano una direzione chiara”. Mentre l’Assessore Elvira Amata non ha alcun ripensamento, per Lei il Festival è stato bellissimo. Mi riconfondo…Qualcuno sa spiegarmi di chi è la responsabilità di questo Festival appena passato che ho qualificato orrido proprio nella organizzazione? Chi ha scelto la programmazione del Palacongressi lasciando in panchina film che meritavano di essere selezionati? Chi ha dato ad alcuni giornalisti la orribile impressione che sia stato un totale prodotto della Film Commision regionale,  della Scuola di Cinema e del circuito dei Festival in Sicilia (quelli pubblicamente ammessi), risultando più che una vera ricerca sul cinema ed intorno al cinema una gestione palermocentrica? Certo io sono una giornalista e scrivo ma sono principalmente pubblico e non devo bere per forza tutto quello che mi viene propinato. Carissimo Assessore, il cinema in Sicilia è espressione del territorio e di ciò che sul territorio si produce, anche spontaneamente, anche perché il cinema indipendente è sempre stato il più coraggioso e pregiato, ma in questo festival ho visto solo un fermo immagine. L’Unico cinema osannato è stato quello sì siciliano ma di parecchi anni fa, se uno finisce per premiare la Principessa Alliata (che poi mi pregerei sapere cosa ha prodotto). Allora se seguire il Festival significa essere presente ai Cocktail ed alle feste e vedere qualche vip in prima linea  (che poi l’unica star è stata Sharon Stone regalo al Festival del preparatissimo top manager Marco Fallanca) oppure farsi totalmente accecare dai vestiti splendenti delle Signore pronte per la cena e non sentire e vedere la fuga delle stesse appena si spegnevano le luci del palco, significa non aver visto nulla neppure i film del Teatro greco per metà sommersi dal traffico osceno del pubblico in fuga e per metà invedibili in quella cornice. Noi non eravamo abituati a questo c’era molto piu’ rispetto per il cinema un tempo….ma la festa prodotto dei tempi moderni ha concesso che il baccano abbia potuto avere la meglio insieme alla cattiva educazione. Le cose che avvengono a Taormina non le ho viste mai in alcun Festival al mondo. Siamo scivolati progressivamente nel nulla e non pare proprio che Marco Muller abbia fatto alcunchè per risollevare le sorti di un Festival spento e senza direzione. La pessima organizzazione anche negli uffici del Palacongressi lasciati gestire a quattro improvvisati assunti della ultima ora appare poi paurosa, non si è fatta differenza tra giornalisti e produttori, nessuno conosceva nessuno. A Venezia non funziona così ma proprio per nulla. Ed allora se accettiamo Direttori artistici che tornano in Sicilia forse per assicurarsi produzioni e rapporti personali, garantendo a pseudo grandi attori performance che non sono in grado di reggere ed allora dico a gran voce che questo non è far trionfare il cineturismo. Il cineturismo è ben altro: fare film che pubblicizzano i luoghi del cinema nel mondo e far si che i turisti vengano a conoscere questi luoghi, questo non si ottiene con le serie o promuovendo le serie già passate nelle varie piattaforme che pubblicizzano vincente la piattaforma sul cinema che propone. Sono stati accantonati film recenti stupendi per far vedere tutti i prodotti di Costanza Quatriglio (che è sicuramente una cineasta di qualità), ma per carità io la ho apprezzata solo nell’incontro non programmato con  Peppuccio Tornatore ma a Festival chiuso. Vorrei davvero sapere di chi sono queste responsabilità di un Festival assolutamente mediocre dato che pubblicamente si fa a scarica barile? Chi si è realmente divertito qui? Chi ha visto una programmazione sorprendente? Allora certo qualche film ben riuscito c’è stato e qualcuno anche bello, ma l’insieme delle cose viste e proposte mi lascia senza parole, come disarmante per me è stato questo direttore artistico che correva qui e lì sopperendo anche alle mancanze estetiche. Intendo dire che ha fatto anche le veci della croce rossa nel momento in cui non potendo io aspettare in piedi l’inizio di una conferenza stampa mi ha porto una sedia per sedermi fuori. Si perché la saletta anteriore dove scoprivo che di lì a una oretta si sarebbe mangiato era riservata alla stampa televisiva ed ai giornalisti multimediali…col cellulare in mano. Mi taccio che ho visto nella saletta i soliti “imbukati” che danno il tu a tutti e non scrivono mai una parola né pro né contro. Come può essere accaduto questo processo di scivolamento nel nulla? Impossibile d’altronde non pensare ad un coinvolgimento di Taoarte nel marasma, perché non credo che la gestione locale anche del rapporto con i giornalisti sia dipeso dal Direttore artistico. Su questo comunque mi riservo una intervista con Sergio Bonomo che da Commissario straordinario di Taormina arte dovrebbe avere un compito di vigilanza e denunzia delle storture. Ma se non parlo con il diretto interessato non saprò mai le risposte che spero chiare e, d’altronde, mi pare che l’aspetto politico della questione sia superato dal pieno assenso dell’Assessore alla Cultura Sport e Spettacolo che dichiarasi soddisfatta dell’andamento del Festival di Taormina. Mentre attendo la risposta relativa a due film cestinati dal 70 Festival di Taormina. Perché non erano nuovissimi? Non credo proprio. Ma delle risposte vanno date ai produttori oppure no? Non so per esempio do un dato: Venezia dichiara il perchè non accetta alcune produzioni e lo dichiara palesemente ai produttori e non certo a programma stampato. Risponde alle domande dei produttori perché non è che un direttore artistico è completamente libero di determinare le sorti di un film sia se lo include che se lo esclude dal Festival. Comunque vi è da ripensare a tutto il format del Festival ed al futuro dello stesso. Muller è adatto al ruolo? Come preparazione ed esperienza direi di si, ma l’incarico e l’eventuale contratto dovrà determinare le prossime responsabilità, perché è comodo per tutti far finta di non vedere e non sentire. Molti mi dicono di essere un po’ piu’ conciliante nelle posizioni da giornalista, ma se vedo qualche cosa o molte cose che mi feriscono come pubblico o come determinazione di mansioni e scelte credo di voler sapere di più di indagare e di scoprire se vicino, dietro o accanto al Festival non vi siano gestioni della cultura a vantaggio di alcuni e contro altri. In attesa di intervistare il Commissario Straordinario di Taoarte Sergio Bonomo spero che il nostro Assessore non insista tanto con l’assegnazione a Muller del 71° Festival internazionale del Cinema, anche perché io le segrete strade e viuzze di questo Festival le conosco da molti anni per il resto la intuizione aiuta. Chiedo almeno datemi la possibilità di ricredermi.

Anna Maria Mazzaglia Miceli

 

Ti potrebbe interessare anche: