ALLA FACCIA VOSTRA…..SOLO UN MOMENTANEO DIVERTISSEMENT

 

Cos’è e cosa dovrebbe essere il Teatro? per carità anche questo normale divertissement se i nomi in cartellone sono quelli di Gianfranco Jannuzzo e di Debora Caprioglio per la commedia “Alla faccia vostra” in scena al Teatro Vittorio Emanuele di Messina. La regia è di Patrick Rossi Gastaldi che cerca di metter in scena un dinamico contributo, anche ben studiato, circa i tempi teatrali, alla farsa ma….se il teatro mi deve colpire e incollare più di un’ora su una poltrona non mi deve annoiare sino al sonno e non deve costringere poi alla resa tutta la fila dei critici presenti che sono scappati tra il primo e secondo tempo, poiche’ tutto era ovvio….sin dal primo istante…tanto da riecheggiare persino Martoglio.

La vicenda si svolge in una Roma dei nostri giorni e Luisa, la fantesca, piange la morte del padrone Stefano Bosco, scrittore di successo che dopo, una lite con parenti, era stato colpito da infarto. Arriva per primo il vicino di casa Michele Garrone, eminente medico e poi Lucio Sesto, genero del morto con la moglie Lucia, la figlia ed, in ultimo, la seconda moglie Viviana che arriva agitata da Parigi, dove stava passando una romantica vacanza con un giovane squattrinato. Un lutto che riunisce tutti intorno all’attesa della eredità….Lucio aspetta di concludere una importante transazione finanziaria con un banchiere che gli deve prestare i soldi per evitare un fallimento e la moglie aspetta del pari la eredita’ per continuare la sua bella e comoda vita ed il medico amico? Anche desidererebbe avere l’appartamento del morto in modo da poter allargare la propria casa confinante. Tutti discutono animatamente, quando all’improvviso si scopre che il morto non è proprio…morto morto…e l’unica ad accettare con gioia questo ritorno in vita dello scomparso pare essere proprio la umile Luisa. E mentre gli altri fingono che il morto non sia mai resuscitato e continuano a far finta che nulla sia avvenuto intenti agli allestimenti funerari, il morto esce di casa non visto….dove sarà andato? Si teme che possa tornare e smascherarli ma ancora un colpo di scena sembra toglierli dagli impicci: il morto ritorna quatto quatto, questa volta morto davvero. Tutto sembra essere tornato a posto ma, una telefonata del Notaio avvisa che il famoso scrittore ha, frattanto, cambiato il testamento lasciando i suoi cospicui averi alla governante Luisa. Luca Sesto ha però concluso la sua transazione finanziaria con il banchiere col quale sembra avere altri interessi per fare ancora più soldi. La commedia potrebbe essere finita ma Lucio Sesto ha come un tremito….e ricorda la infanzia ….e i valori perduti. Vivevamo per gli altri e il denaro era nulla. In questa società il denaro ha distrutto i buoni sentimenti e il denaro sia quando manca sia quando è troppo è diventato la nuova potenza cui troppo si è sacrificato.

Insomma nulla di nuovo sotto il sole e drammaturgicamente l’impianto della commedia è quello di un ovvio classicismo visto e rivisto in altre centinaia di rappresentazioni consimili, anche in vernacolo, nei teatri parrocchiali. Certo con in più la grande maestria degli attori tutti bravissimi ma che servono solo….ma forse è anche tanto…a richiamare piu’ presenze in Teatro. A noi spettatori non resta che un ruolo voujeristico annoiato e deluso. Gli applausi mi ridestano dal torpore pre-influenza, anche se non ho perso un attimo della rappresentazione, e riconosco comunque che gli applausi agli attori erano meritatissimi. Teatro di partecipazione sicuramente che nel testo e per il testo non include nulla su cui meditare, è una semplice “esperienza” non produttiva, sul solco del naturismo ottocentesco.

A. M.

 

 

Ti potrebbe interessare anche: