AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA… SE AMI…. L’AMORE

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Anche a Messina arriva, al Teatro Vittorio Emanuele, l’eterno ed immortale spettacolo di Aggiungi un posto a tavola di Garinei e Giovannini (scritto con Jaja Fiastri). Scambio di ruoli e una elegante passaggio di consegne tra padre Johnny Dorelli e figlio Gianluca Guidi che veste i panni di Don Silvestro. Ritorna la bellissima favola morale, siamo di nuovo proiettati nel mondo di Fedro…solo che in questa favola il nostro mondo è perduto tra il clero pomposo e dominante e vistosamente rosso e i poteri di sindaci ignoranti che non capiscono. Il musical che trovo gradevole e stupefacente per le fantastiche scene rese magiche da luci che pannellano e dipingono il palcoscenico è liberamente ispirato a “After me the deluge” di David Forrest, e vede agire, in un non-luogo simbolo un giovanissimo parroco Don Silvestro (Gianluca Guidi),intento a respingere le avance di Clementina che, improvvisamente, riceve una telefonata da Dio (Enzo Garinei) che gli affida un compito strano: convincere gli abitanti di questo mini mondo, che sta per arrivare un diluvio universale e che dunque si dovrà costruire una arca per salvarsi. Ma i concittadini sono increduli anche ostili. Lui è aiutato da pochi compaesani e dalla giovane figlia del sindaco, Clementina (Una Beatrice Arrnera sicuramente preparata ma che resta un po’ sullo sfondo ancora un po’ troppo giovane) sua innamorata da sempre. Gli ostacoli arrivano dal sindaco che è anche l’egoista falegname del paese, Crispino (un divertente Marco Simeoli) mentre l’arrivo della prostituta Consolazione (Emy Bergamo bravissima), servirà a svegliare gli addormentati uomini che non prolificano, e sarà utile a trasformare Consolazione in una bravissima moglie e Toto (Piero Di Blasio) in un inaspettato marito. Tutto all’insegna del divertimento tra le telefonata di Dio e la sparizione di Crispino, cercato dalla figlia e dalla moglie Ortensia (Francesca Nunzi), che avido di denaro ed incredulo si è nascosto dentro la statua di San Crispino, Pur dopo ben 43 anni dalla prima rappresentazione , che vedeva protagonisti Johnny Dorelli, Daniela Goggi, Paolo Panelli, Bice Valori e la voce di Renato Turi, per questa odierna rivisitazione di Gianluca Guidi la scelta è stata di restare fedeli al modello tradizionale; infatti Lui stesso ne cura la messa in scena, basandosi sulla regia originale di Garinei e Giovanni, avvalendosi ancora dell’ottantaquattrenne Gino Landi (assistito da Cristina Arrò) per le coreografie, del direttore musicale Maurizio Abeni (già assistente di Trovajoli) e di un adorabile scenografo Gabriele Moreschi (che ha creato il doppio girevole e la grande arca) nonché della costumista Francesca Grossi (che ha ripreso i disegni originali dei bellissimi colorati costumi, sempre di Coltellacci). La scena è stata realizzata dalla scenotecnica di Mario Amodio che fu il costruttore nella prima edizione. La partecipazione di tutti questi eccezionali coautori coadiuvati dalla moderna tecnologia video (con le straordinarie luci del cinematografer Umile Vainieri regala, un notevole e credibile diluvio) rende il livello qualitativo altissimo, confermando come il musical italiano. Riesca. in questi ultimi anni a raggiungere degli standard elevatissimi, grazie all’innesto con le arti visive che trasfigurano il teatro in quadri Michelagioleschi o in stupendi affreschi che rendono le opere davvero indimenticabili. Forse piu’ di 17 artisti artisti in campo con i protagonisti accompagnati da cantanti e ballerini Ma chi fa da padrone ed istrione è Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli. E piu’ che la somiglianza fisica, mi colpisce l’interpretazione la movenza la signorilità nel recitare e mi ricorda il miracolo di una nascita..e questo commuove poiché evidentemente vi sono padri indimenticabili che trasmettono ai figli un talento indelebile. Che dire degli altri? Clementina, la giovanissima Beatrice Arnera, che ha sicuramente una voce di gran rispetto, non riesce a convincere, resta un po’ di secondo piano rispetto all’esplodere di Emy Bergamo nei panni della coinvolgente ed ironica Consolazione. E poi il palco esplode con l’apparizione finale di Enzo Garinei, monumento del teatro italiano, voce di Dio, alla veneranda età di 91 anni. Un Dio giocosissimo che ridiscute anche il ruolo dei preti. E poi ovviamente c’è la musica i mai dimenticati pezzi di “Aggiungi un posto a tavola”, “Peccato che sia peccato”,”Una formica è solo una formica”,”Notte per non dormire”, “La ballata di San Crispino”, tutti dal vivo. E la tavola imbandita finale è ancora un invito alla Pace ed alla concordia tra i popoli con l’arrivo di Dio una colomba che vola per aggiungere il suo posto, adesso candida, per risedersi tra gli uomini rinnovati.

Anna Mazzaglia Miceli

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